Sono tornato a Luccacomicsandgames ed ho scoperto che certe cose non cambiano mai. I padiglioni nelle piazze (e i senzatetto invece no uacciu uari uari o), le biglietterie perennemente in stato d'assedio, i volti rassegnati di chi a Lucca ci vegeta tutto l'anno, gli illusi con le cartellette stracolme di inutili disegni, gli autori veri ed i presunti tali (vedi alla voce Recchioni), i prezzi gonfiati di vecchi fumetti trovati in soffitte abbandonate.Ho visto squallide operazioni commerciali, vedi alla voce MU di hugo pratt, evitate come la peste da gente stanca di spendere fino a 49(!) euro per l'ennesima ristampa. Ho visto una fantozziana lotteria inventata dai trucibaldi di PANINI, avente come premio il diritto di stare in coda per un disegno di (Sergio Toppi? Rosinsky?) Leo Ortolani. Ho visto cosplayer vestite di simpatici completini intimi rossi, senza curarmi di capirne il perchè. Ho visto gli albi del 100per100 del Centro Fumetto così carini e così tristemente venduti a caro prezzo. Ho visto la self area e mia figlia non ha capito perchè tutti quei fumetti brutti fossero riuniti nello stesso posto, ho visto gente dormire per terra pur di poter esserci, ho ascoltato i racconti degli sventurati recatisi a Luccagames nel momento sbagliato, ho elargito recensioni a chi le richiedeva, ho perfino sorriso un paio di volte, ho conosciuto persone interessanti ed altre che pensavano di esserlo semplicemente per il fatto di essere lì con un cartellino al collo.Ho assistito ad un affollatissimo incontro di presentazione degli albi CF; ho visto il tributo che anche Lucca deve pagare a Bonelli, allestendo la solita triste pseudomostra nella solita strepitosa sala di palazzo Ducale nella quale dipinti straordinari umiliano, come se ce fosse bisogno, le sbiadite creature bonelliane di turno. Ho conosciuto un barista talmente disperato da confessarmi che eravamo troppo tanti, ho visto librerie bellissime nelle quali avrei voluto perdermi, ho cercato di scroccare una fetta di torta che elargivano ad uno stand per il compleanno di uno dei troppi japanese heroes, ho visto lo sguardo attonito di mia figlia al momento dell'arrivo al padiglione e per un attimo ho pensato di aver commesso un errore.
Ma,naturalmente, io non sbaglio mai.
Un grazie per la compagnia a tutti quelli che ci sono stati.
domenica 9 novembre 2008
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